A molti, moltissimi, la selvaggina non piace.
Qui in Liguria si dice che sa di “bestino”, aggettivo che si usa per indicare un sapore forte.
Io invece la selvaggina la adoro, mi piacciono i gusti rustici e la consistenza di quella carne, particolarmente dura e nervosa, che nella cottura diventa morbida e saporita.
Il periodo migliore per cucinarla? Certamente quello autunnale, in cui i primi freddi portano i nostri stomaci a desiderare cibi caldi e consolatori.
Un gustoso sugo.
Delle tagliatelle fatte in casa.
E il fine settimana inizia con il sorriso sulle labbra.
Ingredienti:
Per la marinatura:
1 kg polpa di cinghiale
10 bacche di ginepro
1 cipolla
1 costa di sedano
1 carota
2 spicchi di aglio
qualche foglia di salvia
un rametto di rosmarino
1 bottiglia di vino rosso
qualche grano di pepe
Per la cottura:
1 cipolla
1 costa di sedano
1 carota
uno spicchio di aglio
un rametto di rosmarino
due foglie di alloro
un bicchiere abbondante di vino rosso
una scatola di pelati
Olio extravergine di oliva
Sale
Pepe nero
Per le tagliatelle:
300 gr farina
2 uova
acqua q.b.
Sbucciare la cipolla e tagliatela a pezzi. Fate la stessa cosa con la carota e la costa di sedano. Rompere l’aglio, schiacciandolo su un tagliere.
In una ciotola mettere le verdure , i grani di pepe le bacche di ginepro, la salvia e il rosmarino e la polpa di cinghiale. Unire il vino e amalgamare. Coprire con pellicola alimentare e fate marinare per un giorno in frigorifero, mescolando di tanto in tanto.
In un tegame di ghisa scaldare l’olio e soffriggerci lo spicchio di aglio e il trito di verdure(tutte nuove!) tritate con il rosmarino.
Scolare la carne dalla marinata e unirla al soffritto, rosolarla per qualche minuto, aggiungere l’alloro, dopo di che sfumare con il vino, nuovo anch’esso.
Fare cuocere per 10 minuti, fino a che l’alcol del vino evapora ed aggiungere i pelati.
Regolare di sale e pepe.
Mescolare e cuocere per tre ore circa, mescolando di tanto in tanto.
Il sugo dovrà scurirsi, solo in quel momento sarà cotto.
Nel frattempo preparare le taglitelle, amalgamando tutti gli ingredienti e aggiungendo tanta acqua quanta ne serve per ottenere un impasto omogeneo.
Avvolgere nella pellicola e lasciare riposare mezz’oretta.
Tirare la pasta con il mattarello dello spesso desiderato: io la tengo leggermente più spessa, ma va considerato il fatto che in cottura quest’ultima tende a gonfiare un poco.
Arrotolare la pasta su se stessa dal lato più lungo e tagliare a strisce.
Scrollare le strisce per permettere alla tagliatella di srotolarsi.
Mettere una pentola di acqua sul fuoco e portare a bollore, gettarvi la pasta e cuocere poi minuti.
Scolare, condire con il sugo e impiattare.
Con questa ricetta partecipo alla giornata nazionale del cinghiale, per il Calendario del cibo italiano